Come annunciato più o meno a bassa voce la Sezione Locale Apid Piemonte sta organizzando, in collaborazione con i Consiglio Direttivo, le Giornate di Formazione Permanente 2015, a Torino.
Da ora in avanti, a voce alta, troverete qui gli aggiornamenti sul programma, per quanto possibile.
Iniziamo con la presentazione del tema:
Complessità e integrazione
Esplorare i confini per definire l’identità
Esperienze per definire i confini
Esplorare i confini per definire l’identità
Esperienze per definire i confini
Torino, 20-22 marzo 2015
Osservando la storia e consapevoli della attuale situazione professionale riconosciamo che il DMT si confronta quotidianamente con la complessità dell’esperienza umana.
La complessità emerge nella vastità degli strumenti di lavoro: il corpo concreto, l’immagine corporea, le emozioni, la cognizione, le relazioni, la parola, il suono, il ritmo, … il tutto sia in setting individuale che di gruppo.
Si declina nella molteplicità degli ambiti di intervento: da quello artistico a quelli educativo, sociale, preventivo, riabilitativo, clinico; interventi in contesti privati, pubblici, in co-conduzione e in équipe multidisciplinare.
Complesso è il panorama delle competenze del buon DMT, una solida base teorica (artistica, psicologica e sociale), una adeguata capacità artistica, corporea ed espressiva, le necessarie capacità amministrative, progettuali, oltre a quelle umane e sociali.
Complessa è la diversificazione in modelli di riferimento del DMT cui le stesse scuole si rifanno.
La complessità è anche la criticità del momento attuale in cui finalmente una legge si pone a regolamentare e riconoscere la professionalità da anni difesa autonomamente, richiedendo al contempo ulteriori sforzi di adattamento.
La complessità è un tema di ricerca stimolante nelle scienze umane, il tema che esalta la ricchezza e l’irriducibilità ad aride semplificazioni dell’esperienza umana vissuta, che noi DMT conosciamo nell’abbracciare danze di gioia e danze di sofferenza.
La complessità emerge nella vastità degli strumenti di lavoro: il corpo concreto, l’immagine corporea, le emozioni, la cognizione, le relazioni, la parola, il suono, il ritmo, … il tutto sia in setting individuale che di gruppo.
Si declina nella molteplicità degli ambiti di intervento: da quello artistico a quelli educativo, sociale, preventivo, riabilitativo, clinico; interventi in contesti privati, pubblici, in co-conduzione e in équipe multidisciplinare.
Complesso è il panorama delle competenze del buon DMT, una solida base teorica (artistica, psicologica e sociale), una adeguata capacità artistica, corporea ed espressiva, le necessarie capacità amministrative, progettuali, oltre a quelle umane e sociali.
Complessa è la diversificazione in modelli di riferimento del DMT cui le stesse scuole si rifanno.
La complessità è anche la criticità del momento attuale in cui finalmente una legge si pone a regolamentare e riconoscere la professionalità da anni difesa autonomamente, richiedendo al contempo ulteriori sforzi di adattamento.
La complessità è un tema di ricerca stimolante nelle scienze umane, il tema che esalta la ricchezza e l’irriducibilità ad aride semplificazioni dell’esperienza umana vissuta, che noi DMT conosciamo nell’abbracciare danze di gioia e danze di sofferenza.
Ricordiamo che la Formazione Permanente è rivolta ai soci Apid in regola con la quota.
Per ulteriori informazioni potete contattare la segreteria Apid: segreteria@apid.it.
A presto
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